Un Delicetano a FARAH

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rocco_vassallo.jpgDeliceto è il paese dell’olio e del vino, un paese di operai e di migranti, ma Deliceto è anche un paese di Servitori della Patria. È un delicetano D.O.C., infatti, il Maresciallo Rocco Vassallo, da 6 mesi impegnato nella difficile area di Farah, nel sud ovest dell’Afghanistan. Al suo sesto impegno all’estero, il maresciallo Vassallo passa le sue giornate in giro per le zone più pericolose del Regional Command West, l’area dell’Afghanistan di responsabilità del Contingente Italiano, aprendo la pista alle colonne dei paracadutisti della Folgore, la sua Brigata. Rocco, infatti, è in forza all’8° reggimento Genio Guastatori Paracadutisti che, in questa missione, ha l’arduo compito di scovare i famigerati ordigni esplosivi improvvisati (I.E.D.), posizionati dagli “insorti” per colpire le forze della coalizione.«Da quando siamo qui abbiamo rinvenuto 7 ordigni nascosti e tre depositi di armi e munizioni – ci riferisce Rocco con una nota d’orgoglio -, ci sono stati momenti difficili – dice poi sussurrando. Il 16 giugno un ordigno è esploso subito dopo il mio passaggio, investendo il mezzo dietro al mio». Era della stessa unità, inoltre, il 1° Caporal Maggiore Alessandro Di Lisio, deceduto il 14 luglio proprio a causa dell’esplosione di uno di questi ordigni. Aveva 19 anni Rocco, quando si è arruolato nell’Esercito Italiano, consapevole del fatto che avrebbe rivisto il suo paese solo poche volte l’anno. Oggi di anni ne ha 34, e la Folgore e i paracadutisti sono la sua seconda famiglia.«Di Deliceto mi manca la tranquillità, gli amici e la bruschetta con l’olio paesano», ci confessa.Molti delicetani sono partiti alla volta di lontani paesi, c’è chi fa il professore a Torino, chi ha aperto un ristorante nel mantovano o addirittura in Germania, e c’è chi cerca le bombe in Afghanistan. Mattia Bizzarro

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