TEATRO A S. AGATA DI PUGLIA

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TEATRO A SANT’AGATA DI PUGLIA

“Un paese che non va a teatro e non lo incrementa se non è già morto, sta morendo”.

  Niente di più appropriato, come questa massima di F.G.Lorca, per questi tempi in cui la cultura, specie quella teatrale, sembra essere stata relegata a  patrimonio di nicchia, riservata solo a quei pochi illusi che ancora credono in questa espressione artistica. Fortunatamente non è il caso di Sant’Agata di Puglia, il cui popolo vive, frequenta e conosce il teatro fin dal 1700, come testimoniato dallo storico L. Agnelli, nel suo libro “ Cronache di S. Agata di Puglia” del 1902. Egli infatti scrive…” non stette inoperoso il teatro a Sant’Agata e l’uso delle rappresentazioni teatrali pare alquanto antico tra noi…” Queste inizialmente si svolgevano nel teatro signorile del castello, più tardi poi, nel Piccolo teatro civico, ora Comunale, dove ancora oggi la Compagnia Teatrale Santagatese vive ed opera. Nato nel 1977, per volontà di Sergio Barbato e Pierino Donofrio, questo sodalizio è perciò il vanto dell’intera comunità. Un gruppo di amici, più o meno gli stessi da sempre, spinti da un’esauribile passione per il teatro e da un’incrollabile fede nelle proprie idee, ha fatto dell’autentica promozione culturale del territorio, del dialetto e delle tradizioni locali, il proprio vessillo, esportandole sia a livello provinciale che nazionale. Ed è proprio sulle tavole del palcoscenico che, dopo 35 anni, gli indomabili “ragazzi di ieri” vogliono condividere ancora una volta con entusiasmo, la loro gioia con il pubblico, presentando la commedia brillante in 2 atti “A fè bene a li nepute è tutte perdùte”. Il filo conduttore dell’opera è un intricato scambio d’identità a casa del primo cittadino del paese. Un classico scarpettiano  di fine ‘800, tratto da un “vaudeville” francese, in cui la comicità nasce dalla stessa situazione scenica e dalle storie dei singoli personaggi, che in essa si avvicendano. L’intreccio narrativo di questa commedia prorompe in un crescendo di equivoci, situazioni grottesche, travestimenti e scambi di persona, tutti originati dal contrasto che nasce dall’essere e il voler apparire. La sua rilettura e l’adattamento in vernacolo santagatese, curato da Lidia Delle Noci, che ne ha seguito anche la regia, gli conferisce una maggiore immediatezza, incisività nei dialoghi e aderenza alla realtà, a beneficio della tesi che il teatro è senza tempo. Il risultato è dunque un’opera particolarmente fruibile per gli spettatori che possono godere dall’inizio alla fine di una sequenza esilarante di situazioni inattese, ovviamente con l’immancabile finale a….sorpresa! Appuntamento dunque, al Teatro Comunale di S. Agata di Puglia, domenica 15 aprile alle 19.30 e in replica il 21 e 22 aprile alle ore 21.00, presso il Teatro Regio di Capitanata di Foggia.

Lidia Delle Noci

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