18 NOVEMBRE: RICONOSCIMENTO DI UN GENIO

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Deliceto inaugura l’Arco dedicato a Padre A. M. Tannoja

A cura di Antonella Catenazzo

La cerimonia prevista inizia quasi in sordina. Sarà che fino all’altro ieri pioveva a catinelle, sarà che sono le tre e mezza di un gelido pomeriggio di novembre, ma tant’è.

Il traffico che dalla Fontana va verso il Monumento ai Caduti viene deviato davanti al piazzale lungo via Porta Caspio. Gli automobilisti chiedono spiegazioni al vigile.

Un gruppetto di persone è radunato di fronte ad un vicolo, uno dei tanti vicoli che collegano Corso Umberto a via S. Rocco. Questo vicolo è sormontato da un arco e, oggi, non è più un vicolo fra tanti.

Chi vive, o ha vissuto, a Deliceto, non può non conoscerlo, ma finora era sempre stato comunemente chiamato: l’arco vicino al Bar Pietro.

Oggi quell’arco, ristrutturato e portato a nuova vita, acquista un nome: l’Arco Tannoja.

In occasione della celebrazione dell’anno tannojano, Deliceto regala nuovo lustro ad uno dei suoi più brillanti figli e ricambia, a 200 anni di distanza, il favore.

Chi era Padre Antonio Maria Tannoja? Era un filosofo, uno scienziato, un sacerdote redentorista, un entomologo, un agiografo. In breve, era un genio.

Autore di alcune delle memorie più belle di Deliceto, paese a cui era ardentemente affezionato e dove visse per 40 anni, presso il Santuario della Consolazione e sotto la direzione di S. Alfonso Maria de’Liguori.

Dopo 200 anni, dunque, Deliceto rinnova il suo ringraziamento a quest’uomo straordinario.

Lo ringrazia con una lapide che dedica il suddetto Arco al suo nome. Con una breve e sentita cerimonia che vede la partecipazione, oltre al sindaco di Deliceto, anche di un rappresentante del comune di Corato (città natale di Padre Tannoja) e di tre padri redentoristi, tra cui padre Joseph Tobin, Superiore Generale dell’Ordine Redentorista.

Dopo la benedizione della lapide, la cerimonia continua al Santuario di S. M. della Consolazione, dove si tiene un’interessante conferenza sulla figura di Padre A. M. Tannoja e la presentazione del libro ad essa dedicato: “Personalità e storia di un uomo di Dio. Padre Tannoja, storico scienziato costruttore” a cura di V. Mazzei, direttore del Centro di Storia Tannoja.

Alla fine della conferenza, curata soprattutto dal grafologo A. Nazzaro, che per il libro su citato ha svolto un’accurata analisi grafologica e psicologica di Padre Tannoja, si tiente la Santa Messa, officiata da Padre Tobin.

Nel corso della funzione viene ricordato l’amore di Padre Tannoja per Deliceto: “Venendo qui” dice il sacerdote “e vedendo questo paesaggio, che a 200 anni di distanza resta immutato, comprendo l’affezione di Padre Tannoja per questi luoghi e per questo paese.”

Paese che oggi lo omaggia così.

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