Vi proponiamo un significativo componimento del poeta delicetano V. D’Ambrosio

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LA SCOPA

Vecchio spazzino, spesso t’incontravo,
a la periferia
ne l’ora in cui ridendo,
a l’assonnata terra il sol s’affaccia.
Ci recavamo entrambi a lavorare:
tu le strade a spazzar, io, le coscienze.
Ma tu sembravi pensieroso e stanco.
A che pensavi amico?
Forse ai malanni tuoi,
che poi son quelli dell’umanità?
Forse pensavi
a questa stolta società, che langue,
al modo d’estirpar la gente infame,
gli uomini marci e strani,
o gli intelletti vani,
o le usurpate fame?
Forse pensavi
come bruciar sopra fumante rogo
tutta la gente inetta,
i tiepidi, i vigliacchi,
i prepotenti, i falsi,
ed esaltare i poveri, e i negletti?
Forse dicevi a la tua fida scopa:
“Spazza i malanni, provvida granata”,
“e le menzogne, le viltà, gli affanni”;
“Spazza ogni cosa vana”;
“ma, innanzi tutto, la perfidia umana”.

Deliceto, 01-01-1956
Vincenzo D’Ambrosio ( poeta delicetano)
…da quando l’anima canta

Nella foto di Baldassarro, è ritratto lo storico operatore ecologico, Alfonso Racioppo

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