FORTUNA E SOFFERENZA

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Serie B | Foggia-Cosenza 1-0 | Decide un’autorete di Dermaku

Fortuna e sofferenza. Dermaku rilancia i rossoneri. Allo ‘Zac’ il Foggia vince con un autogol

Un episodio fortunoso a metà primo tempo decide un match di grande sofferenza per la squadra di Padalino, soprattutto nella ripresa. Da salvare solo i 3 punti e la prestazione della difesa. Male, ancora, Galano

Serie B | Foggia-Cosenza 1-0 | Decide un’autorete di Dermaku

ontava riconquistare i tre punti, non importa come. E i tre punti sono arrivati, con la compiacenza della buona sorte, per una volta compiacente verso i colori rossoneri. Vincere, per dirla alla maniera di Boniperti, è l’unica cosa che conta, ma in questo caso è anche l’unica cosa da salvare. Ancora una volta i rossoneri hanno lamentato grosse lacune sotto il profilo del gioco, e sofferto tremendamente nel secondo tempo, trascorso per larga parte nella propria metà campo. Solo la sterilità offensiva dei calabresi e una inappuntabile prestazione della difesa rossonera (Billong e Ranieri su tutti) hanno tenuto a galla la squadra, le cui assenze possono solo in parte legittimare la prestazione.

PRIMO TEMPO – Si cambia ancora. Ma stavolta l’emergenza, specie a centrocampo, ha la sua incidenza. Per questo Padalino prova a giocarsela rispolverando la difesa a tre, e riproponendo Zambelli a destra, ma soprattutto Galano in attacco con Chiaretti a supportare Iemmello. In mediana ci sono solo Agnelli e Greco, e in fase passiva è molto più il brasiliano dell’ex barese a rinculare. Braglia, come già preannunciato, rinuncia al 4-3-3 affidandosi, però, a un 3-5-2 piuttosto spregiudicato negli uomini. Perché Baez viene impiegato come esterno a tutta fascia, anche se lo si vede battezzare quasi solo le porzioni di terreno della metà campo avversaria. C’è anche nel terzetto in mediana, il che conferisce al centrocampo di Braglia un aspetto tutt’altro che sparagnino e rinunciatario. E infatti i primi pericoli sono di marca cosentina: protagonista sempre Mungo, che trova per due volte i tempi giusti dell’inserimento, ma la prima volta la spara in curva a due passi da Leali, la seconda va a un metro dal palo. In entrambe le occasioni il Foggia trema dopo aver perso palla a centrocampo. La differenza tra Cosenza e Foggia sta tutta nella fluidità della manovra, sulla quale non può non incidere lo stato mentale e di classifica. Logico che per i calabresi, in grossa fiducia, far viaggiare il pallone sia molto più semplice. Nel Foggia oltre al pallone i calciatori si scambiano tensione e nervosismo. Così fioccano gli errori, con un Galano che di fatto non ne imbrocca una, un Chiaretti piuttosto fumoso, per la gioia (si fa per dire) di Iemmello. Come sempre, nei momenti di difficoltà ci si affida al sinistro teutonico. Ed è proprio da una punizione tagliata, da sinistra, di Kragl, che si origina la carambola beffarda per Dermaku e per Perina.
Il vantaggio del Foggia, tranquillizza i rossoneri, ma non del tutto. Perché a ogni pallone che varca il cerchio di centrocampo e si affaccia nella trequarti rossonera la tensione si materializza nuovamente. Fortuna che di pericoli per Leali se ne vedano pochi.

SECONDO TEMPO – Il tema della gara ricalca quello delle ultime gare nelle quali il Foggia si è trovato in vantaggio. La palla circola quasi sempre nella metà campo rossonera, anche se l’assalto cosentino si dissolve a pochi metri da Leali. Braglia ci mette poco per riaffidarsi a Litteri e richiamare il fantasma di Maniero. Cambio che non sortirà effetti, così come i successivi innesti di Sciaudone e Bruccini. Anche perché il Cosenza insiste soprattutto sul versante destro, trovandosi di fronte un Ranieri a tratti gigantesco. Il Foggia, invece, arranca. La stanchezza di Greco e la macchia del giallo ad Agnelli invitano Padalino a gettare nella mischia Marcucci, per dare la giusta sostanza in mezzo. Il talento scuola Roma scala presto al centro della mediana quando Padalino richiama anche Greco, piazzando Ngawa a sinistra e accentrando Kragl. Cambi quasi obbligati e che servono solo a compattare la squadra a difesa del risultato. Il resto (non) lo fa Iemmello, che gestisce male due ripartenze, la prima sparandola sul fondo col sinistro, la seconda tardando nel lancio a Mazzeo, subentrato a Chiaretti. Errori per i quali il Foggia, per una volta, non paga dazio. I tre punti restano in Capitanata. Ma in vista del derby servirà qualcosa di più. Più di qualcosa.

FOGGIA (3-4-2-1) Leali; Martinelli, Billong, Ranieri; Zambelli, Agnelli, Greco (25’st Ngawa), Kragl; Galano (18’st Marcucci), Chiaretti (36’st Mazzeo); Iemmello. A disposizione: Noppert, Loiacono, Deli, Cicerelli, Boldor, Ingrosso, Matarese. All. Padalino

COSENZA (3-5-2) Perina; Capela, Dermaku, Legittimo; Baez, Mungo (27’st Bruccini), Palmiero, Garritano (24’st Sciaudone), D’Orazio; Tutino, Maniero (10’ss Litteri). A disposizione: Saracco, Izco, Sueva, Schetino, Misuri, Hristov, Bittante. All. Braglia

Arbitro: Maggioni di Lecco

Marcatori: aut. Dermaku (F)

Ammoniti: Legittimo, Kragl (F), Agnelli (F), Leali (F), Baez

(FoggiaToday)

 

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