CAPORALATO- DENUNCE E PESANTI SANZIONI PECUNIARIE.

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, unitamente a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Foggia e di quello dell’11° Reggimento di Bari, hanno eseguito un ennesimo servizio finalizzato alla repressione dei reati concernenti lo sfruttamento del lavoro e la sua intermediazione illecita, verificando anche le condizioni di sicurezza sul lavoro, che ha interessato aree comprese nei comuni di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis, finendo per investire parte del territorio di Trinitapoli.

Nel corso di due distinte attività è stato deferito in stato di libertà un imprenditore, a carico del quale sono state accertate gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, comminandogli una sanzione pecuniaria pari a 41.648,00 euro. Nello specifico, il controllo eseguito nei campi in cui era in corso la raccolta di pomodori da parte di braccianti agricoli extracomunitari, regolarmente assunti, ha permesso di accertare che due di essi non erano stati sottoposti alla visita medica preventiva, intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro, e cinque di loro non indossavano i necessari dispositivi di protezione individuale al fine di prevenire infortuni sul lavoro.

Contestualmente, in altra località di San Marco in Lamis, i militari hanno intercettato un furgone con targa bulgara che, dopo un lungo pedinamento, è stato bloccato nel territorio del comune di Trinitapoli. Il conducente, presunto “caporale”, alla vista dei Carabinieri ha abbandonato il mezzo dandosi a precipitosa fuga unitamente ad alcuni altri uomini di colore viaggiavano con lui. I militari sono comunque riusciti a bloccare e identificare sei cittadini extracomunitari, tutti regolari sul territorio nazionale, sequestrando comunque il mezzo, il cui numero di telaio è risultato essere abbinato ad una targa italiana, ed era comunque anche privo di copertura assicurativa. Al proprietario del furgone, oltre alle contestazioni per le violazioni appena riportate, sono poi state comminate altre pesanti sanzioni amministrative, riguardanti la circolazione di mezzo già sottoposto a sequestro amministrativo per la medesima violazione, e la circolazione con dispositivi di equipaggiamento modificati, atteso che nel cassone del mezzo erano state applicate quattro panche di legno per modificarne la natura del trasporto da cose a persone.

Continuano senza soluzione di continuità i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola che, in tutto il territorio di competenza, nel corso di una serie di servizi tesi a garantire sicurezza ai cittadini rimasti presso le proprie case, hanno tratto in arresto cinque persone, in altrettante operazioni di servizio, tre delle quali nella flagranza del reato e due in esecuzione di specifici provvedimenti del Giudice.

A Cerignola i militari dell’Aliquota Radiomobile del NORM hanno tratto in arresto FRASCA MICHELE, cl. ’88, pregiudicato cerignolano. I Carabinieri erano intervenuti a casa sua su richiesta dei genitori, stanchi delle sue continue vessazioni al fine di ottenere del denaro. I militari hanno così accertato che era ormai da molto tempo che l’uomo esercitava violenza fisica e psicologica nei loro confronti, da ultimo pochi minuti prima della loro richiesta di intervento, quando l’uomo, era arrivato a minacciarli per 5 euro. Il FRASCA è quindi stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia ed estorsione continuata e, su disposizione del P.M. di turno, è stato rinchiuso nel carcere di Foggia.

Ancora per maltrattamenti in famiglia, questa volta a Stornarella, è stato arrestato dai Carabinieri della locale Stazione INTENZA PASQUALE, cl. ’79, pregiudicato del posto. In questo caso, a subire le continue minacce e le aggressioni verbali e fisiche dell’uomo era la moglie che, spaventata dal comportamento sempre più violento del marito, si è finalmente decisa a chiedere aiuto al 112. Intervenuta una pattuglia della Stazione di Stornarella, a causa dell’atteggiamento pericoloso dell’uomo si è trovata costretta a chiedere il supporto di un altro equipaggio dell’Aliquota Radiomobile di Cerignola. Accertati molti precedenti episodi di angherie nei confronti della moglie, l’uomo è stato ammanettato e, anche in questo caso, su disposizione del magistrato è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Foggia.

A Stornara, invece, i militari della locale Stazione hanno nuovamente tratto in arresto per evasione DIBARTOLOMEO MARCO, cl. ’80, pregiudicato del posto. L’uomo, sorpreso per la seconda volta all’esterno della propria abitazione dove sarebbe dovuto restare in regime di detenzione domiciliare, questa volta è stato rinchiuso nel carcere di Foggia.

Due ordini di carcerazione, infine, eseguiti dai Carabinieri delle competenti Stazioni a Cerignola e Trinitapoli. Si tratta rispettivamente di LUPANO ALEX, cl. ’83, e FRANCO FRANCESCO, cl. ’79, entrambi pregiudicati. Il primo sconterà in regime di detenzione domiciliare la pena residua di un anno e sette mesi per reati in materia di sostanze stupefacenti, il secondo, invece, sconterà presso la Casa Circondariale di Foggia la pena residua di un anno e cinque mesi per una rapina commessa negli anni passati.

I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto il 25enne DI CANIO Fabio e il 38enne PATETE Saverio, entrambi censurati di Foggia, resisi responsabili di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale in concorso.

Nella scorsa tarda serata, su segnalazione della Centrale Operativa della Compagnia di Manfredonia, una pattuglia in servizio di prevenzione della Stazione Carabinieri di Zapponeta, è intervenuta presso un Residence in località Scalo dei Saraceni, dove era stata segnalata una lite tra vicini. Giunti sul posto, i Carabinieri si sono trovati di fronte ad un folto gruppo di persone, circa una cinquantina, sia uomini che donne, di diverse età, che discutevano animatamente tra di loro, avvicinandosi quindi per capire cosa fosse accaduto. I militari hanno così appreso che poco prima vi era stato un diverbio, scaturito per futili motivi, al culmine del quale un ragazzo era stato malmenato da alcuni individui, che erano poi entrati in una palazzina lì vicino. Mentre veniva spiegato l’accaduto, dalla palazzina indicata è sopraggiunto un ragazzo, successivamente identificata in DI CANIO Fabio, che subito alcuni presenti indicavano ai militari come l’autore del pestaggio da cui aveva avuto origine l’intervento. I militari hanno quindi immediatamente chiesto i documenti all’uomo per poterlo generalizzare, richiesta alla quale lo stesso, per più volte, si è opposto, voltandosi di spalle e cercando di raggiungere nuovamente la propria abitazione. Al terzo tentativo, al fine di evitare che DI CANIO si dileguasse, un militare ha invano cercato di trattenerlo per un braccio, intimando nuovamente l’esibizione dei documenti di riconoscimento, ma questi, con improvvisa irruenza, si è voltato di scatto respingendo con forza il Carabiniere, facendogli anche perdere l’equilibrio. Approfittando del momento di favore, il giovane è quindi riuscito a ritornare nella palazzina, inseguito però dal militare. A questo punto, visto il degenerare della situazione, che nel contempo aveva attirato anche un altro folto numero di curiosi, è stata fatta intervenire una seconda pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Manfredonia il cui equipaggio, unitamente ai primi colleghi intervenuti, ha raggiunto il terrazzo dal quale il DI CANIO stava tentando la fuga. Così raggiunto, l’esagitato ha preso a dimenarsi con le braccia, nel tentativo di liberarsi, colpendo ripetutamente i Carabinieri. Bloccatolo, i Carabinieri, nel riportarlo all’esterno, i Carabinieri sono stati raggiunti al portone d’ingresso del palazzo da altri sei o sette giovani, parenti dell’uomo, che si sono fisicamente opposti al loro passaggio, circondandoli e trattenendoli. Nella circostanza un Carabiniere è stato afferrato al collo da PATETE Saverio, cognato del primo, che, al termine di una colluttazione con il militare, è stato anch’egli bloccato e immobilizzato. Il DI CANIO e il PATETE Saverio sono quindi stati portati al Comando della Compagnia di Manfredonia.

Al termine delle formalità quindi, per i due uomini, già gravati da precedenti penali, sono scattati l’arresto per concorso in resistenza e lesioni personali dolose a Pubblico Ufficiale, e la successiva traduzione presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I due Carabinieri aggrediti, invece, sono stati accompagnati presso il locale Pronto Soccorso dove, medicati, sono entrambi stati giudicati guaribili in cinque giorni.

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