QUATTRO ARRESTI IN ALTRETTANTE OPERAZIONI

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E’ di quattro arresti, in seguito ad altrettante operazioni di servizio, il bilancio dei vari controlli effettuati dai Carabinieri della Compagnia nel corso del fine settimana.

Il primo a finire in manette è stato OCCHIELLO GIOVANNI, cl. ’94, incensurato cerignolano. I militari della Stazione di Cerignola, che già un mese e mezzo fa gli avevano arrestato il fratello minore per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, hanno deciso di effettuare una perquisizione all’interno della loro abitazione. Stavolta però, invece che il fratello minore, hanno sorpreso quello maggiore che, nel ritardare l’ingresso dei Carabinieri in casa, verosimilmente per disfarsi dello stupefacente attraverso il water, il cui rumore i Carabinieri hanno distintamente sentito, ha dimenticato parte dello stupefacente, rinvenuto poi dai Carabinieri e sottoposto a sequestro. Si è trattato di circa 10 grammi di marijuana e 10 di hashish, già suddivisi in dosi, oltre ad una somma di denaro contante di circa 50 euro, presunto provento dell’attività di spaccio. Il giovane, quindi, è stato dichiarato in arresto e sottoposto agli arresti domiciliari.

Sempre a Cerignola, sempre i Carabinieri della locale Stazione hanno eseguito un ordine di carcerazione a carico di DELTIGLIO ANTONIO, cl. ’55, pregiudicato cerignolano. Lo stesso, dichiarato colpevole di reati contro il patrimonio, sconterà la pena residua di due anni di reclusione e un anno e quattro mesi di arresto.

A Stornara e a Margherita di Savoia, invece, i Carabinieri delle locali Stazioni hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare, rispettivamente agli arresti domiciliari ed in carcere, a carico di due pregiudicati, già sottoposti ad altre misure, revocate a causa di trasgressioni alle prescrizioni imposte. Si tratta di DI BARTOLOMEO MARCO, cl. ’80, di Stornara, sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali, e di IURILLI MICHELE, cl. ’86, di Margherita di Savoia, già sottoposto agli arresti domiciliari e arrestato nei giorni scorsi per evasione.

Anche per il ponte del primo maggio l’Arma assicurerà il controllo del territorio con numerosi servizi di prevenzione e repressione dei reati, ulteriori rispetto a quelli già assicurati normalmente, proprio in vista dei giorni di festa.

 

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia della Tenenza di Vieste hanno notificato al pluripregiudicato RADUANO Marco, alias PALLONE, già rinchiuso pochi giorni fa nella casa circondariale di Foggia, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, anche questa per la violazione degli obblighi della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. cui era sottoposto.

L’ex luogotenente del boss Angelo Notarangelo, ritenuto oggi alla guida del gruppo criminale degli “scissionisti” nella guerra che sta insanguinando Vieste, e che pochi giorni fa era stato arrestato dai Carabinieri per un’altra violazione degli obblighi impostigli, si è visto ora notificare una specifica ordinanza di custodia cautelare per una violazione riscontrata a Vieste lo scorso 21 marzo, proprio quando era rimasto ferito da diversi colpi di arma da fuoco esplosigli contro con l’intenzione di ucciderlo.

In quella circostanza, nel corso di una perquisizione del garage in suo uso esclusivo, a pochi passi dal luogo dell’agguato che aveva appena subito, i Carabinieri avevano trovato e sequestrato una “katana”, la tipica sciabola giapponese, con la lama lunga 45 centimetri. Tra le varie prescrizioni previste dalla misura di prevenzione cui Raduano era sottoposto vi è, ovviamente, anche quella che vieta di possedere qualunque tipo di arma. La Procura della Repubblica di Foggia, sulla scorta dei precedenti e della conseguente pericolosità sociale del Raduano, aveva pertanto richiesto al GIP di intervenire con la misura cautelare ritenuta più idonea, cioè la più severa, che è quindi stata emessa proprio per gli stessi motivi sui quali si basava la richiesta.

I Carabinieri hanno quindi raggiunto Raduano in carcere, dove è ristretto da giovedi scorso, notificandogli il nuovo provvedimento che ne rafforza la permanenza.

L’aggressione dell’Arma ai fenomeni criminali presenti in quel centro, comunque, non si fermano certamente qui.

Le già complesse attività investigative vengono quotidianamente arricchite ed adeguate alla situazione, in continuo mutare, così come gli equilibri criminali.

Nella giornata di ieri il Comandante Provinciale, Col. Marco Aquilio, si è recato a Vieste proprio per verificare sul terreno la corretta attuazione delle disposizioni già impartite, trattenendosi poi a lungo, per alcune ore, con tutto il personale della Tenenza, delle Compagnie di Intervento Operativo e degli Squadroni Eliportati “Cacciatori” in rinforzo, e con quello dei reparti investigativi qui impegnati.

Dopo un articolato punto di situazione, si è passati alla pianificazione di più rispondenti strategie operative per il controllo del territorio, che, come già accennato, registra nuovi equilibri di forza, dovuti soprattutto ai duri colpi assestati dall’Arma dei Carabinieri ad entrambi gli schieramenti in lotta. Oltre ad un ulteriore rinforzo dei servizi di controllo del territorio, in particolare con le C.I.O. nel centro abitato, e con i “Cacciatori” nelle zone più periferiche, si è quindi trattato delle strategie investigative da realizzare, proprio per adeguarle ai nuovi equilibri criminali del territorio.

Gli arresti e i sequestri di armi e stupefacenti operati negli ultimi mesi, in particolare gli arresti di TROIANO Gianluigi e LANGI Vincenzo, il 20 marzo scorso, per una tentata estorsione, e quelli di TOMAIUOLO Tommaso, VAIRO Michele e QUITADAMO Raffaele, lo scorso 18 aprile, per una serie di reati, tra i quali spiccava il porto di due pistole semiautomatiche, entrambe con i numeri di matricola abrasi e il colpo già armato in canna, che il precedente 7 marzo TOMAIUOLO e VAIRO erano stati costretti a gettare alla vista di un posto di controllo dei Carabinieri, hanno infatti provocato degli autentici terremoti negli schieramenti contrapposti. In particolare, gli investigatori sono convinti di aver impedito, proprio con il recupero delle due pistole pronte a sparare, un ennesimo fatto di sangue.

Al termine di questa riunione il Comandante Provinciale si è poi incontrato anche con il Sindaco di Vieste, l’Avvocato Giuseppe Nobiletti, con il quale è stata fatta una profonda analisi di tutta la situazione, anche in vista dell’avvio, a questo punto prossimo, della stagione turistica. Il Colonnello, nel sottolineare che lo sforzo dell’Arma dei Carabinieri è completamente dedicato alla restituzione del territorio ai tanti cittadini onesti, per il recupero della piena dignità di una città di altissimo profilo, e non solo sotto l’aspetto culturale, paesaggistico e turistico, ha ricordato l’ormai imminente istituzione dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia, con base logistica in Jacotenente, a pochi minuti dalla città di Pizzomunno.

 

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