LA VIA DEI MULINI

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“Chi va al mulino s’infarina”, recita un detto famoso……….E mai detto proverbiale fu più indicato per questo periodo festivo, perché tante persone, soprattutto tante mamme, saranno affaccendate, appunto, con le mani nella farina, tutte intente a preparare i dolci tradizionali. Chi si sporca di farina è sicuramente una persona “brava”, ma soprattutto “buona”, perché ci addolcisce la vita. E di farina, grano e mulini ci parla anche l’ultima strenna di Michele Campanaro, il giornalista foggiano, che non perde occasione per rendere omaggio alle tradizioni gastronomiche della nostra terra, alla sua patria Deliceto, e alla sua famiglia. Ed è proprio il Mulino dei Campanaro al centro di questa nuova pubblicazione, che esce per i tipi di Kyathos Edizioni, un libro agile e snello, scritto assieme alla nipote Paola, e appunto, “Deliceto, la via dei Mulini e la famiglia Campanaro”. Con una esposizione accattivante, lineare e semplice, Michele Campanaro, vestendo, di volta in volta, gli abiti dell’antropolago, dello storico, del tecnico erudito e del topografo, ci parla dell’arte molitoria, dei vari tipi di mulini, della orografia ed idrografia del territorio delicetano e di un mulino in particolare, quello che dalla metà del Settecento ad oggi, ha “catturato” passione e professionalità della famiglia Campanaro, ben cinque generazioni di mugnai, dal capostipite Paolo alla pronipote Paola, ultima discendente ad occuparsi di questa “nobles art”. Leggere con curiosità e piacere, la storia dei Mulini dei Monti Dauni, in particolare quella dei mulini del Celone e del Carapellotto. Di questi mulini ci parlano, con giustificato orgoglio, Michele e Paola Campanaro.

 

 

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