Medaglia d’oro all’onorata carrieraPremiato il nostro compaesano, l’avvocato Nicola Bonuomo
18 dicembre 2009. L’aula magna del Palazzo di Giustizia di Milano è gremita di volti sorridenti; il presidente dell’ordine degli avvocati, Paolo Giuggioli, scorre un elenco di nomi: sono quelli dei 48 avvocati convocati per la cerimonia solenne che li vede protagonisti fra applausi e congratulazioni. L’Ordine degli Avvocati di Milano omaggia così, attraverso la consegna di una medaglia d’oro, i suoi brillanti avvocati, premiando “le nozze d’oro”, i 50 anni di esercizio dell’attività forense. Uno ad uno, i 48 avvocati vengono premiati, con vigorosi abbracci e maschie strette di mano, dopo aver dato lettura del curriculum vitae di ognuno. Fra essi, l’avvocato Nicola Bonuomo, cittadino “di fatto” della grande metropoli, ma col cuore sempre legato al suo paese natio: Deliceto.Il presidente, davanti ad una Milano avvezza al caos e al traffico di città, ripercorre la vita del fanciullo e dello studente (tutti i passi fondamentali di una vita di sacrifici, passione e caparbietà che hanno modellato la sua formazione): il ricordo, nella lettura della biografia, riporta alla mente tempi lontani in cui lo studio era un privilegio per pochi, tempi duri in cui le scuole erano a 6 km da casa (tutti rigorosamente da percorrere a piedi). Di fondamentale importanza, come sottolineato dallo stesso avvocato, fu la formazione universitaria a Roma: prezioso, infatti, il fortuito incontro con Don Gnocchi, il quale arricchì di forza e di significato la formazione professionale, donando in eredità un bagaglio di umanità e sensibilità che, al di là dei libri, arricchisce il cuore e la passione di chi crede nella propria professione. A Roma, infatti, ricopre il ruolo di istitutore di una classe di ciechi (proprio in una delle strutture create e gestite dal sacerdote Lombardo, “il papà dei mutilati”). Forte di quegli insegnamenti, dopo la laurea, si trasferisce a Milano dove inizia, con dedizione e fatica, a costruire la brillante carriera che oggi è stata premiata.La piccola Deliceto, lieta ed orgogliosa, si unisce in un plauso che risuona da lontano e che si rivolge all’avvocato, ma prima ancora “al figlio” che, sebbene abbia percorso tanta strada, non ha mai dimenticato la sua terra, le sue radici… il suo cuore. Teresa Bizzarro