Il Restauro della Chiesa di S.Michele

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Il restauro della Chiesa di San Michele Arcangelo chiesa-san-michele1.jpg

Mariagrazia Bonuomo

SANT’AGATA – La chiesa in onore di San Michele Arcangelo è la più antica di Sant’Agata, la sua origine risale al secolo VII, al tempo dei Longobardi, padroni di S. Agata di Puglia. Per anni è stata la chiesa parrocchiale principale dato il numero di fedeli che ve ne facevano parte, ma anche la più povera perché erano pochi i membri del clero che potevano accudire la parrocchia e provvedere alle campagne di proprietà della chiesa. Nel corso degli anni la chiesa è stata spesso restaurata, oggi si presenta a pianta poligonale a tre navate, si aggira intorno ai 1026,50 mq circa. Due sono gli ingressi (principale e secondario) che si affacciano su Via S. Angelo. La facciata principale è a capanna con rosone. Nel frontone spicca a basso rilievo una raffigurazione di due angeli che reggono uno scudo adagiato su due spade incrociate. Nella lunetta dell’arco dell’ingresso principale vi è un bassorilievo rappresentante due angeli in adorazione del SS. Sacramento. All’interno le navate sono delimitate da colonne lisce. Il soffitto è a cassettoni in latero – cemento; la copertura è a doppia falda con manto a coppi. Le strutture verticali sono in blocchi di pietra squa­drati. I pavimenti presentano mosaici. Il campanile è a pianta quadrata e a tre ordini o piani. Rispetto alle altre chiese del paese è la più semplice a livello architettonico, ma anche la più povera di ornamenti, questo certo non la penalizza, anzi mette in risalto i sette altari e tre dipinti e le undici statue. Tra questi spiccano l’opera pittorica su tavola di legno, XV sec. Denominata Trittico dei Santi dipinta dalla scuola pregiata senese del Beato Angelico ed una statua settecentesca raffigurante la Pietà. La porta è stata restaurata nel 1990 da un artista locale chiamato Liberti Enzo.La sua architettura attuale non è collocabile ad un’età storica particolare ma mantiene le caratteristiche principali apportate durante il restauro principale avutosi nel 1410, quando ci fu un cedimento del terreno sul lato destro. La struttura fu modificata molto perché un terzo della chiesa restò sepolto dalla frana, parte fu utilizzata come ossario e luogo di sepoltura sulla quale venne sollevato il pavimento di un terzo, l’ingresso principale venne rialzato dal livello della strada, furono creati degli scalini di forma circolare per accedervi agevolmente. Alla fine degli anni Sessanta un altro importante restauro venne apportato al campanile. Fu alzato per volere del parroco locale, fu messa una campana più grande in modo che fosse ben udibile in tutto il paese e fu rivestito in pietra insieme all’affacciata. Purtroppo questo tipo di intervento è stato nocivo, la struttura più pesante e le oscillazioni dovute ai rintocchi della campana hanno comportato nel tempo evidenti crepe lungo il campanile e all’interno della chiesa. Il rivestimento in pietra del campanile negli anni in parte è ceduto. Nata questa consapevolezza spesso evidenziata dal parroco locale Don Santo, si sono cercati i fondi per il restauro raggiungendo una cifra importante. I lavori, seguiti dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, sono incominciati questa estate. Il campanile è stato abbassato di un piano, la campana verrà spostata dal terzo al primo piano. Sarà restaurata l’intera affacciata e parte degli interni seguendo l’antico disegno della chiesa. Un altro importante recupero di un bene prezioso che sarà presto riconsegnato alla comunità santagatese e a chiunque voglia visitarlo con, forse, qualche rammarico per un panorama modificato, al quale si spera non ci si faccia in futuro molto caso.

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